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L'Eroina a Mestre - Reportage Fotografico

Aggiornamento: 25 apr




Fu l'inglese C. R. Wright che sintetizzò per primo l'Eroina,nel 1874, ma non dando risultati soddisfacenti sugli animali venne accantonata, fino alla nuova sintetizzazione.

Ed ecco che tramite l'acetilazione della Morfina, il chimico Tedesco Felix Hoffmann risintetizzò l'Eroina nel 1897, esso lavorava per la Bayer; nota curiosa fu che 11 giorni prima inventò anche l'aspirina con lo stesso metodo.


L'intento fu quello di scoprire una nuova molecola che potesse essere più performante della Codeina. per curare la tosse, tubercolosi ed altre patologie dell'apparato respiratorio, tuttavia nel 1899 venne venduta liberamente come farmaco ed in poco tempo divenne quello più venduto in assoluto, trovando utilizzo nelle più disparate patologie.


Eroina, dal tedesco "heroisch" eroica! fu coniato questo nome, ironia della sorte, perché si pensava fosse immune da tutti gli effetti collaterali, e problemi di dipendenza, che invece affliggevano la Morfina. Ma si stavano sbagliando!



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Molte fonti citano che il nome possa aver generato un abuso, in virtù di ciò che auspicavano, piuttosto che per la vera funzione intrinseca.


Nei primi anni del 900 i dati apparsero drammatici, da New York, alla Cina, all'Egitto dove c'erano 500.000 eroinomani su 14 milioni di persone.

Nel 1925 gli Stati Uniti furono i primi a correre ai ripari, vietandone la produzione e l'importazione, nello stesso anno a Ginevra si svolse un convegno per trattare lo stesso tema, e aderirono alla riforma molte nazioni.


Questo è solo l'inizio della storia!


Quando oramai le persone sono pervase dalla dipendenza il danno è irreversibile, e non può che portare al contrabbando di una sostanza, per cui iniziarono a spuntare molti laboratori clandestini.

I punti nevralgici passarono dalla coltivazione dell'Oppio in Turchia alla produzione in Marsiglia, passando per la Thailandia e la Birmania, sino all'Olanda.

E si arrivò verso gli anni 70/80 quando questo problema si trasformò in una vera piaga sociale in Europa, tra gli stati maggiormente colpiti vi era anche l'Italia, Grecia, Portogallo e Svizzera, tra il 1977 ed il 1992 c'erano migliaia di tossicodipendenti cosparsi nelle varie città, vivevano per strada, rubavano per poter mantenere la propria dipendenza, mentre l'uso comune degli aghi apriva la strada inesorabilmente alla diffusione di malattie, quali l'AIDS, l'epatite, patologie che si espansero molto più che tramite via sessuale.


I tipi di Eroina sono vari, si va dalla "black tar" di colore nero, con meno percentuale di principio attivo, e in forma solida, solitamente prodotta in Messico, poi troviamo la "Brown sugar" chiamata anche Eroina n3 proprio perché per arrivare a questo stato vengono fatte 3 lavorazioni, la purezza di codesta è più alta della precedente, tuttavia la forma più pura e conseguentemente più potente, è l'Eroina n4, ovvero quella bianca, che ha un passaggio in più di raffinazione.

Si arriva ad un 90% di purezza, non ha infatti bisogno di sostanze (acido citrico, acido ascorbico) per poter essere sciolta, l'acqua è sufficiente.


A posteriori imparammo che non aveva nulla di eroico, e che la dipendenza sarebbe stata devastante, tanto quanto gli effetti avversi che questa sostanza arreca, generazioni devastate, spazzate via.

Persone dipendenti dalla dipendenza, stigmatizzate ed annientate, risucchiate in un vortice infernale auto-indotto, dal quale difficilmente si ha scampo, una sostanza che trasporta in paradisi perduti e fatui, in realtà mai esistiti, essa silenziosa ed armonica ammalia ed inganna, chi vuol esserlo; impavido e fragile divengono inesorabilmente soverchiato e morituro.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre



Negli anni anche il cinema iniziò a girare film sulla questione Eroina, certamente il più famoso rimane la pellicola tratta da una storia vera : Noi ragazzi dello zoo di Berlino, pietra miliare degli anni 80 (1981) che consiglio vivamente di vedere, a chi ancora non l'avesse fatto.


Qui sotto il link al film completo.






Non voglio soffermarmi a parlare degli effetti che induce questa sostanza, in quanto essi sono effimeri, provare quegli attimi di piacere non può in alcun modo distogliere la coscienza dalla distruzione che crea, o meglio, che le persone creano, a se stessi tramite essa.


L'Eroina non è qualcosa da prendere in considerazione, va solo conosciuta esternamente per poter essere informati e divulgare il più possibile il disfacimento che causa il suo uso.

Non esiste abuso in questo caso, poiché esso porta inevitabilmente all'overdose e alla morte.


Scrivo questo articolo per sensibilizzare le persone, i giovanissimi e gli adulti che possono fare qualcosa dal punto di vista politico e riabilitativo, nonché di prevenzione.

La profilassi sociale, ha radici molto profonde e va attuata partendo dal settore socio-culturale, e pari opportunità, andando ad agire laddove la periferia si fa più grigia e cupa, e l'incombenza del malessere aleggia e si inasprisce giorno dopo giorno.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Qualche anno fa lessi un articolo in cui si parlava di un esperimento fatto su dei topi.

Un roditore veniva messo solo all'interno di una gabbia con due bottiglie d'acqua, una era alterata con la droga, mentre l'altra era normale, il risultato mise in evidenza come il topo iniziasse a bere l'acqua drogata, fino a venirne dipendente e successivamente morire.


Tuttavia un professore di psicologia di nome Bruce K. Alexander fece notare che il roditore essendo solo non poteva far altro che drogarsi, non avendo altro da fare.

Perciò pensò di fare un passo successivo in questo esperimento, costruendo una gabbia molto più grande, un specie di piccola città in miniatura, nella quale collocò diversi topi, con dell'ottimo cibo, palline con cui giocare, e ovviamente sempre l'acqua normale e quella con la droga.

I risultati furono straordinari, nessun topo morì!

Perché?

perché i topi non abusarono dell'acqua drogata, ne consumavano un quantitativo irrisorio rispetto a quelli solitari. La spiegazione si trova nella situazione socio-ambientale in cui si trovavano, nello specifico si evince che erano in un ambiente confortevole, con del cibo, ma soprattutto non erano soli!


Perciò il contesto di vita è fondamentale, infatti nella guerra in Vietnam i soldati americano consumarono eroina, tuttavia quando poterono tornare in patria dalle loro famiglie il 95% aveva sviluppato la dipendenza, che cessò semplicemente ritornando alla loro vita.




Il professor Alexander proseguì con gli esperimenti, mise i topi solitari nelle gabbie, face loro scattare una certa dipendenza, senza tuttavia lasciarli morire per essa, in seguito li mise nella gabbia comune, con il buon cibo, le palline e gli altri topi.


Risultato?

I topi mostravano ovviamente un minimo di dipendenza, ma poco dopo tornarono a vivere una vita normale! Straordinario!


Spesso in ospedale vengono usati farmaci oppiacei, eppure praticamente nessuno sviluppa una dipendenza, il contesto è fondamentale!


Possiamo senz'altro decretare da ciò, che molto probabilmente abbiamo sbagliato approccio nei confronti dei tossicodipendenti, andrebbe rivisto l'approccio per la disintossicazione.

Personalmente penso che vada purificata l'anima, la mente, serve un integrazione e non un emarginazione, come un carcerato va rieducato, un tossicodipendente vada allo stesso modo messo nella possibilità di aggregarsi, anche perché forse, ha preso certe scelte in virtù del fatto che non ha mai avuto un educazione valida a guidare se stesso.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Ho voluto darvi una visione a 360° sulla questione dell'Eroina, per portarvi in un posto specifico, e mostrarvi che le problematiche sono molto più vicine di quanto pensiate!


Dall'anno scorso ho iniziato a lavorare ad un progetto personale, al fine di sensibilizzare più persone possibili, e magari scongiurare anche tramite questo mio piccolo passo, altre morti, tramite l'informazione!


Vi voglio parlare di Mestre, divenuta purtroppo capitale italiana per morti da overdose da Eroina, no non stiamo parlando del Bronx, siamo in Italia, in Veneto, a due passi da una delle città più belle del mondo, Venezia.


Mentre negli anni 80 l'eroina la trasportava la mafia dall'Afghanistan all'Adriatico, ora ci sono gruppi criminali stranieri a farlo.



Mentre prima lo spaccio di Eroina era in mano ai Tunisini, negli anni c'è stato l'arrivo delle bande Nigeriane, le quali hanno messo le mani sul mercato, vendendo la famosa EROINA GIALLA.

Ed è proprio quest'ultima la "carnefice" che ha causato almeno una ventina di decessi, da adulti fino a ragazzi adolescenti.

Anche se il presunto capo dei Nigeriani, Kenneth Igodharo, è stato arrestato a Norimberga quest'anno, la situazione non è cambiata!


Ed è proprio quando ho sentito delle morti di ragazzini di 15 anni che ho sentito il dovere di far qualcosa tramite la mia arte, quindi mi sono mobilitato cercando persone, studiando il caso di Mestre, riuscendo pian piano ad intrufolarmi tra i Tossicodipendenti, per poter documentare la situazione.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Ho avuto modo di conoscerne alcuni e sentire anche le loro storie, che ho ascoltato e custodito, una in particolare mi è rimasta impressa ed è quella che vi voglio raccontare.

Parla di un ragazzo di Chioggia, nato nel 1987 e che fa uso di Eroina da molti anni, un ragazzo all'apparenza molto più vecchio di quel che è, sciupato e scavato dentro dalla sofferenza, e fuori dalla sostanza.

Un ragazzo umile, gentile e sensibile, e il suo vissuto era ricco di solitudine, la morte della madre da ragazzino lo aveva lasciato solo al mondo, il padre lo aveva abbandonato, poi negli anni l'incontro con la droga.


Cosa vedete in queste parole?

Sicuramente ciò di cui sopra abbiamo parlato! il contesto, l'ambiente e sopratutto la solitudine, e la condizione di povertà.


L'emarginazione emozionale porta alla distruzione dell'essere umano, specie socievole e sociale, l'abbandono e la perdita lasciano crepe profonde, il non risanamento porta alla rottura totale, che purtroppo, troppo spesso, viene riempita dalle dipendenze, la droga, l'alcool, la ludopatia ecc.


Non molto tempo fa, a Mestre fu fatta una grande operazione che mise in campo almeno cento agenti e portando all'arresto di molti spacciatori, ma questo non può e non potrà aggiustare la situazione, è solo un tampone, le acque si calmano per un po di tempo, ma poi l'emergenza tornerà a scorrere inevitabile.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Oltretutto con l'introduzione sul mercato dell'Eroina gialla, le morti per overdose hanno iniziato ad aumentare, si pensa presumibilmente per i tagli con cui è fatta.

La parola d'ordine è : Fentanyl sostanza 100 volte più potente della Morfina.

Molecola potentissima in grado di uccidere in pochissimi istanti, in alcune partite viene impiegata in piccolissima quantità per potenziarne l'effetto, ne basta pochissima, ma il problema risulta essere per i tossicodipendenti, magari meno esperti che non conoscendone la potenza prendono dosi alle quali sono abituati, imbattendosi in un'overdose, dato che la potenza è maggiore dell'Eroina a cui erano abituati.

Altre sostanze rinvenuta è il destrometorfano, utilizzato per lo più per la tosse, ma ad alte dosi può dare allucinazioni e sindromi serotoninergiche fatali


Nei parchi di Mestre sono state contate le "stagnole" (usate per fumare l'Eroina) dalle 5 mila del 2014 alle 15 mila del 2015.

I dati sono molto chiari, l'emergenza dell'Eroina a Mestre, ed in Italia non è più solo un lontano ricordo, ma purtroppo una realtà che va affrontata, e non lasciata in gabbia solitaria.


Inizierei sicuramente con il salvaguardare le vite, fornendo gratuitamente o mettendo dei distributori gratuiti in cui prendere il Naloxone, un farmaco salvavita, di vitale importanza.

Esso viene utilizzato per salvare la vita ad una persona in Overdose da Eroina.

Questo è sicuramente il primo passo, poi andrebbero certamente creati spazi occupazionali, creativi, luoghi di ricostruzione dell'identità, formazione ed aggregazione.

Dare una speranza, costruendo quella "gabbia" con il buon cibo, le palline, e gli altri compagni.



Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


La lotta alla droga si combatte da dentro, non facendo la guerra fuori.

Guarendo o aiutando a guarire un animo, esso sarà più disposto a scegliere la vita invece che la morte.


Le cose sembrano utopiche ed impraticabili, forse perché non vi è la voglia di farlo, forse perché tutto questo ci sembra cosi lontano, forse perché pensiamo che non ci tocca e non ci accadrà mai, forse perché pensiamo che lo hanno scelto loro.








Ricordatevi che Mestre è in Italia, è in Veneto, è molto più vicino di quanto crediate.

Mentre la lontananza crea lontananza!


Il giudizio è, e rimarrà sempre qualcosa di errato, mentre il fare per aiutare costruisce ponti, quando infierite contro un tossicodipendente, cosi come con qualsiasi altra persona in difficoltà, chiedetevi prima : Chissà com'è stato il suo passato, o come sta ora.

Inutile stigmatizzare un qualcosa che non si conosce, provate piuttosto a fare qualcosa concretamente.

Con questo non posso e non voglio far di tutta l'erba un fascio, perché possono benissimo esserci persone con vite normali che decidono di darsi alla droga a scopo ricreativo, senza avere i fattori esterni di cui abbiamo parlato.

Ma quando non conoscete qualcuno trattatelo con rispetto, dietro al suo sorriso non sapete cosa si nasconde.


(Ogni essere umano attraversa momenti grigi nella vita ed il colore non tornerà di certo grazie all'Eroina, anzi il grigio diverrà nero)


Ricordatevi che siamo esseri umani, e tutti sbagliamo.

Tutti avrebbero diritto ad una seconda occasione!





Denis Magro / Reportage Eroina / Mestre


Quando siete in difficoltà chiedete aiuto!




Questo è un progetto in corso, potrà perciò avere dei risvolti artistici diversi da questo articolo, su cui per ora non mi pronuncio, di conseguenza non posterò tutto il materiale raccolto.


Rimani in ascolto!


Al prossimo articolo...


Denis Magro all right reserved ©


Genny, Irma, Alice, Arianna, Matteo,Edoardo, sono alcuni nomi dei ragazzi morti.


Per non dimenticare!





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