denis magro
Poesie Visive
La poesia non si trova solo tra le righe di un foglio stanco, ingiallito e dimenticato; essa è ovunque e come ossigeno trasparente attende i profondi respiri.
Non solo con calamaio ed inchiostro, le parole più dolci si trovano laddove volete che esse siano, cercare non porta a trovare, bisogna bensì aprire il proprio animo e librarlo all'etere, lassù tramite l'impalpabile inizia l'esistenza, esistere è smaterializzarsi, sgretolarsi, non fragorosamente ma silenziosamente e lasciar andare ogni frammento al vento, lasciare che possano posarsi nomadi in ogni dove.
Qualunque e ripeto qualunque cosa attorno a noi può raccontarci una storia od una poesia tramite essa, non solo, anche collettivamente ancorandosi ad altri elementi.
Un albero solitario, un collina, una nuvola, uniti assieme creano un silenzio perturbante,
scrivono note romantiche, uniche ed indimenticabili.

E un poeta disse: Parlaci della Bellezza. E lui rispose: Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso? L'afflitto e l'offeso dicono: "La bellezza è nobile e indulgente. Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria". E l'appassionato dice: "No, la bellezza è temibile e possente. Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".
Lo stanco e l'annoiato dicono: "La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito. La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall'ombra". Ma l'inquieto dice: "Abbiamo udito il suo grido tra le montagne, E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d'ali e ruggiti di leoni".
Di notte le guardie della città dicono: "La bellezza sorgerà con l'alba da oriente". E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono: "L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto". D'inverno, chi è isolato dalla neve dice: "Verrà con la primavera balzando di colle in colle". E nella calura estiva il mietitore dice: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno e con la folata di neve nei capelli". Tutte queste cose avete detto della bellezza, Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti. E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi. Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa, Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata. Non è un'immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire, Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate. Non è la linfa nel solco della corteccia, né l'ala congiunta all'artiglio, Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d'angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro. Ma voi siete la vita e siete il velo. La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio. Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.
Kahlil Gibran - Sulla bellezza (Il Profeta)
La vita è, e deve essere una continua sinestesia sensoriale, in cui le note si tingono dei colori più vividi, in cui una fragranza diviene suono, in cui la malinconia diventa consapevolezza.
Cosi come la fotografia attende di essere scattata, un profumo attende di essere svelato, una melodia di essere composta, le poesie visive si nascondono nei nostri occhi opachi, tutto ciò che cerchiamo è già dentro di noi.
Siamo degli instancabili inventori, ed il nostro compito non è trovare le istruzioni ma bensì
quello di guardarci nel profondo, senza giudicare e lasciare che tutto accada, che gli occhi tornino a vedere, lo sguardo dell'ignoto genera fiori, quello della razionalità li appassisce.

Il significato della vita non può essere espresso in parole. È qualcosa che si sente in certi momenti: quando si è vicini a una persona cara, o a un albero che ci incanta con la sua bellezza, o quando si è in completa comunione con se stessi e la Natura. Il significato della vita è un’esperienza, non un concetto, e non la si può fermare nel tempo…
Sergio Bambarèn
Fateci caso, le poesie visive vivono eterne, e potete coglierle in capo al mondo o esattamente davanti a voi, coloro che si sono addormentati non vedranno altro che sogni confusi, mentre altri godranno di immensa bellezza.
Esse sono la base della stessa vita, goderne risveglia, gioirne rigenera.
Mentre passate per qualunque luogo, vi sembrerà lo stesso ogni volta, ma se vi soffermaste a notare ogni particolare si svelerà diverso, non una volta, sempre!
Il romanticismo visivo consiste nel soffermarsi ed assaggiare i dettagli succosi che compongono il gioco della vita, spremere questi frutti e berli, e non lasciarli marcire, questo è lo scopo più nobile di ogni essere umano.

Come può un vecchio manichino, un vetro rotto ed una struttura fatiscente destare interesse e far scaturire la delizia del cuore?
L'insieme, il tutto, la completezza con cui la casualità erge opere straordinariamente nobili è indecifrabile, e la bellezza si nutre di sentimenti e non di giudizi, e cosi anche oggetti apparentemente insignificanti prendono vita in un tripudio silenzioso; l'assenza di parole è spesso l'anticamera del sublime.
La bellezza è negli occhi di chi guarda Johann Wolfgang Goethe

È cosi che una giornata uggiosa e grigia si trasforma in poesia, sublimando la propria visione, sarebbe potuto essere un semplice frangente sgradevole e madido ed invece no!
Celebrare incessantemente giorno dopo giorno l'amenità, restituisce inesorabilmente gradevolezza; se applicato all'interezza dell'esistenza riporta al nucleo della gioia.

Anche il percorso più lontano, il sentiero più impervio, la strada più lunga, sembrano scoraggiarci, ma sono li per essere attraversati... la paura ci avverte che la scelta che stiamo per compiere è quella giusta, un nuovo percorso ignoto normalmente si svela come oscuro affinché attraverso esso possiamo risplendere di luce, imparare a leggere tra lo splendore guarisce dalla "cataratta emozionale".

Giorno dopo giorno guarendo ed immortalando il taccuino astratto si riempie di versi, immagini, profumi, ricordi mai esistiti.
Quando leggete un libro, immaginate scene, che rimangono poi nei vostri cassetti della mente... non sono forse ricordi mai esistiti?

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d’anni fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d’anni.
(Chi sei tu, lettore? - Rabindranath Tagore)

Ogni dettaglio si può trasformare in poesia, ma ciò non esisterà mai se prima non nascerà dentro! la rugiada scintilla ogni giorni tra i fili d'erba, ma è solo nel momento in cui ci si vorrà soffermare su di essa che potrà mostrarsi meravigliosamente, altrimenti rimarrà una sconosciuta amica.
Quante persone rimangono sconosciute, eppure abitano affianco a casa vostra? o nello stesso paese? Ma esse sono li, probabilmente potreste incrociarle ogni giorno, o forse mai, ma finché non esiste intenzione non esiste attenzione.
Allora provate a liberarvi dalle ostilità, dalle briglie che vi trattengono dal leggere le poesie visive che vi circondano, il profumo di un fiore o quello di un pino subito la pioggia, una strana geometria interrotta da un raggio di sole, dal colore sgargiante dell'Oleandro che contrasta con l'azzurro estivo, dalla persona sconosciuta che attende di scambiarvi uno sguardo.

"tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita"
Hermann Hesse
Al prossimo articolo 😎
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