denis magro
Osteria Ai Pioppi - un racconto fotografico su Bruno, l'oste inventore
Immaginatevi un sognatore, un uomo che ha dentro a sé una scintilla, una scintilla che solo due categorie possiedono : i geni ed i bambini.
Bruno Ferrin è un uomo, un genio, che ha preso per mano il suo bambino interiore e ha creato nel tempo uno scrigno nella natura, che imita la natura, ha creato un luna park che funziona interamente senza energia elettrica, un luogo unico al mondo, incorniciato tra gli alberi del bosco del Montello.

È un sabato pomeriggio di Giugno, il caldo umido che attanaglia la pianura padana rendeva l'aria densa, l'idea di raggiungere un bosco era certamente la cosa più gradita, perché non andare tra la fitta vegetazione del Montello?
dopo una camminata rinfrescante, e soprattutto rigenerante, mi venne un irrefrenabile voglia di andare all'osteria ai Pioppi, pensare di passare in quelle zone senza un passaggio li sarebbe un sacrilegio!
ma questa volta avevo un obiettivo... a dire il vero "ne avevo più di qualcuno", ma questa è un'altra storia! 📷
tornando alle cose serie, l'intento era qualcosa che nutrivo da tanto, ovvero poter scambiare due parole con Bruno, ma soprattutto potergli scattare qualche foto mentre lavorava.
Appena arrivato sapevo già dove recarmi per poterlo incontrare, non mi sbagliai!
Inutile dire dove si trovasse, era ovviamente dentro alla sua officina!
un luogo sacro per Bruno, è li dove s'incontrano il suo genio con la sua manualità, e le idee prendono vita.

Un tempio senza tempo, dove ogni oggetto diviene parte integrante del tutto, l'officina, Bruno, i suoi attrezzi, tutto diviene simbiosi, come un'orchestra perfetta in cui tutto è essenziale, un esempio che si avvicina molto a ciò che si immagina quando si pensa alla perfezione dell'essere umano; un connubio tra le varie intelligenze.

« Buon pomeriggio Bruno, le posso fare qualche foto mentre lavora? è da tanti anni che desideravo farle alcuni scatti! »
« certo » Bruno mi diede uno sguardo fugace, i suoi occhi sono sempre gli stessi, con quel luccichio, gli occhi di un uomo saggio, forgiato, con l'energia di un fanciullo che sogna; non poteva distrarsi mentre con grande maestria maneggiava un piccolo pennello e della vernice gialla per fare uno dei tanti cartelli esposti nel luna park.

Un gesto semplice, eppure parte essenziale, perché quei cartelli dipinti da Bruno sono fondamentali per la descrizione delle sue invenzioni, ma sopratutto per le regole relative alla sicurezza, per poter godere del parco in maniera serena.
La sua mano è ferma, precisa, guardo Bruno con grande rispetto, gli giro attorno senza intralciare il suo lavoro, lui continua come se non ci fossi, preso, immerso nel suo lavoro, è completamente nel flusso, inarrestabile, come un padre mentre insegna la vita al proprio figlio.

La pelle delle sue mani si fonde in un tutt'uno con il banco ferroso, graffiato, vissuto, nobile, infondo entrambi sono sempre stati li, compagni di lavoro, Bruno sembra quasi accarezzare quel banco, come un amico gli porge una mano sulla spalla, e lui a suo modo ricambia, essendoci, semplicemente rimanendo a sorreggere il peso del tempo.

« Sa Bruno, erano tanti anni che volevo fotografarla, lei è un genio, come riesce a costruire delle giostre del genere, ma soprattutto come fa ad inventarle? »
« ma no, non è difficile farle! » mi fa un segno con la mano per sottolineare che poi non è cosi difficile costruire un luna park a mano....
« troppo umile Bruno, lei oltre che un costruttore, è un inventore ed un ingegnere! »
« guarda che io non faccio mica i disegni, io mi immagino la nuova giostra e poi la realizzo!
l'ingegnere invece viene per esaminare le attrazioni e verificarne periodicamente
la sicurezza »
sapere che realizza le suo giostre senza nemmeno disegnarle è qualcosa di straordinario!
ciò non fa altro che dimostrare ancor più di fronte a che essere umano meraviglioso ci fosse davanti a me, ma l'umiltà che emanava Bruno, la sua disponibilità, la sua genuinità, erano la dimostrazione di che uomo fosse Bruno, prima che visionario da celebrare.
« ma come le vengono in mente queste idee straordinarie? »
Bruno appoggia per qualche secondo il pennello imbrattato di vernice sopra al barattolo, e suoi occhi azzurri si accendono ancor più, trasognanti pieni di vita,
« mi vengono! guardando degli elementi in natura, o magari in sogno »

Personalmente trovo che Bruno Ferrin sia fondamentalmente un creativo, una persona che ha usato ogni giorno la sua creatività, ha forgiato il suo dono mentre forgiava il metallo delle sue prodigiose giostre, un visionario, ma sopratutto un filantropo, perché ogni sua creazione può essere utilizzata gratuitamente, Bruno ha aperto la sua osteria il 15 Giugno 1969, iniziando con una damigiana di vino rosso, una di vino bianco e alcuni chili di salsicce, il resto è storia, un oste che ha realizzato un sogno, lo ha costruito, e ne ha fatto dono a tutti.
Di video e foto, del luna park ce ne sono a centinaia, basta sfogliare su Google o su Youtube, perciò se vorrete vedere le creazioni di Bruno basta un click, anche se il mio consiglio è quello di visitare questo luogo magico, l'osteria ai Pioppi.
Io qui ho deciso volutamente di creare un foto-racconto su colui che ha dato vita a questo meraviglioso luogo, che visitavo con la mia famiglia quand'ero bambino, e guardavo affascinato quelle giostre, ma ancora oggi rimango stupito, anzi, forse ora con la consapevolezza di che storia abbiano dietro queste costruzioni geniali non posso che apprezzarle ancor più, ed essere grato a Bruno per aver donato a me, come alle migliaia di persone che passano qui, momenti di spensieratezza, stupore ed allegria.
Perché c'è chi vende prodotti, chi servizi, a mio avviso Bruno dona, dona qualcosa che non può essere comprato, attimi di gioia.

Un consiglio che vi do? andate a visitare questo posto, prendetevi qualche ora, andate a pranzare o a cenare Ai Pioppi ed immergetevi nel mondo che Bruno ha creato, e gustatevi i sapori semplici di un tempo che sembra non essere mai passato.
Bruno e la sua saldatrice di opere ne hanno costruite, ma le cose migliori che siano riusciti a saldare sono il tempo ed intere generazioni.

“Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere.”