denis magro
Fotografie salmastre : Parole di Mare
JOHN MANSFIELD - Febbre del mare
Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,
e chiedo solo un'alta nave e una stella per guidarla,
colpi di timone, canti del vento,
sbuffi della vela bianca,
e bigia foschìa sul volto del mare
e un bigio romper dell'alba.
Devo tornare sul mare, ché la chiamata
della marea irruente è una chiara
selvaggia chiamata imperiosa;
e io chiedo soltanto un giorno di vento
con volanti nuvole bianche,
pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.
Devo tornare sul mare, alla vita
di zingaro vagabondo; alla via
delle balene e degli uccelli marini,
dove il vento è una lama tagliente;
e io chiedo solo un'allegra canzone
da un compagno ridente e un buon sonno
e un bel sogno
quando la lunga giocata è finita.

Il mare è sempre li, attende inerme l'arrivo di chiunque voglia sussurrare parole al vento, esso tace od urla, sussurra e grida, esso è saggio e maestoso.
Non solo d'estate, giace e mormora canti lontani tutto l'anno, atavico e moderno, scrive poesie dipingendo quadri, mentre il periodico riflusso riporta, ricordi, sensazioni, nuovi amori, vecchi amici.
Chi non ha mai visto il mare? chi non brama costantemente il suo eco? non col tepore, ma ogni momento! ognuno torna inesorabilmente, istintivamente, come in un richiamo sordo innato, ci sentiamo attratti, come ad esso succede con la Luna, noi "calamitici" spinti e sospinti torniamo, andiamo e ritorniamo, da una madre, un padre, allontanati da quel parto acquatico solenne ed eterno, un avo univoco e celeste, ci attende sorridente, sofferente, attraente in un abbraccio "ondiforme" .

Per sempre me ne andrò per questi lidi, Tra la sabbia e la schiuma del mare. L'alta marea cancellerà le mie impronte, E il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno In eterno.
KAHLIL GIBRAN - Poesia
Il Mare opera collettiva straordinaria fonte inesauribile di ammirazione, d'ispirazione, quante cose sono state create davanti ad esso, tramite esso, i pianti ed i sorrisi, le partenze ed i ritorni, le scoperte di nuove terre... e di se stessi.
Ponte fragile e solenne di scambi, d'incontri .
Terreno riarso e ferito di morti, di incubi.
Ma esso è innocente, il mare chiama ma non costringe.
L'uomo è colpevole , esso salpa ma uccide.

Quanti ritratti si è fatto fare, timido ed anche orgoglioso, ha posato, si è posato silente nel fragore, tra pennellate, i flutti, divengono eterni e la marea lattea ferma nel bagnasciuga, non oggi, per sempre; ed i passi con essa.

Cosi come una persona ha varie sfumature, anche il mare le ha! un' opera in continua metamorfosi, sempre diverso e sempre uguale, dall'alba al tramonto attraversa l'infinità dei colori, ogni onda accarezza od irrompe con la stessa mano.

Luogo mistico che rimanda inesorabilmente a richiami ed echi latenti, mentre le risa si uniscono all'ilarità marina, ed il fragore misto a grigiore scalpita e scalfisce un viso in lacrime con schiaffi di ribellione, dall'altra scuote ed incoraggia l'animo romantico anela alla malinconia dell'amore.
E laddove non arriva l'occhio tra la bruma, i sentori scrollano silenziosi i pensieri più miti.
Ricordate forse quante volte siete stati al mare?
Diffile!
Troppe da ricordare, ma sempre troppo poche per l'assenza che crea, in chi purtroppo, al mare non ci vive.
Mentre l'abbraccio con chi vi è nato è viscerale ed indissolubile, la partenza forzata un inno alla tristezza; chi è persona di mare lo rimarrà sempre, ed ogni pensiero andrà ad esso.

Quanto è bello il percorso che porta alla spiaggia? la brama ti assale mentre scendi, e gli occhi brillano all'unisono con lo scintillio del sole riflesso sulle membra marine, mentre la flora arsa stride assieme al canto vispo della cicala.
Passo dopo passo si iniziano ad udire le poesie di salsedine avvicinarsi, mentre il granchio cocente si tuffa dagli scogli taglienti.

Da mattino a sera i bagnanti vanno e vengono, cosi come le barche solcano le acque più profonde, e mentre il sole risorge i pescatori tornano, ma la notte stellata tra pece gorgheggiante è stata preceduta dal tramonto, striato e pennellato, di tinte vivide, vive, vivaci, in un attimo il crepuscolo, cosi come è arrivato, sparisce; un battito di palpebre superbo!
A sera tutto si mitiga, i pensieri e anche il mare... se non vi è tempesta!

E quando il vento soffia sulla canicola, nulla resta, tutto cambia, granello dopo granello, ogni sospiro si appresta a volare nella brezza bruciante , ad ognuno un destino diverso, e solo il fato deciderà dove costruire nuove dune, forse in lontananza forse in nessun luogo, la danza della sabbia è inarrestabile, vortica frusciante tra gli scogli erosi ed attempati.

Sulla pallida spiaggia giacevo, solitario dai tristi pensieri. Declinava al tramonto nel mare il sole, gettando sull'acqua vivi sprazzi di porpora ardente; ed i candidi flutti lontani, sospinti dall'alta marea, venivan spumando frusciando più presso, più presso... Uno strano gridare, un brusìo e sibili e murmuri e risa, un sospirare, un ronzare: e, frammezzo, un sommesso cantare di cune dondoleggiate. Riudir mi parea le obliate leggende, le fiabe soavi di tempi remoti, che bimbo mi seppi dai bimbi d'accanto, allor che nei vesperi estivi ci acquattavam sui gradini dinanzi alla porta di casa per cinguettarci sommessi le storie, coi piccoli cuori protesi in ascolto, con gli occhi astuti di curiosità, mentre le bimbe più grandi, dalle finestre di fronte, tra vasi olezzanti di fiori sporgevano i volti di rosa ridenti alla luce lunare.
HEINRICH HEINE - CREPUSCOLO

Di notte, durante il plenilunio l'acqua s'incendia di colore, tra le onde salmastre si riflette infinite volte, si mischia, si perde e ritorna.
Le serate con i falò e gli amori salati consumati nella spiaggia, tra respiri profondi ed il sentore del pino marittimo.
E tutto è ciclico, l'amore non finisce, all'alba rifiorisce, il mare calmo scalpita e s'increspa, non si addormenta, ma attende, i bagnanti al mattino, la tormenta di sabbia, le onde salmastre, le grida dei bambini, gli amori salati.

A lunedì prossimo 😎
Ps : ci vediamo al mare! 🌊
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